HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO: Nuovi orizzonti per ciechi o ipovedenti. La mente percettiva

L’APPROFONDIMENTO: Nuovi orizzonti per ciechi o ipovedenti. La mente percettiva

L’insegnamento e la didattica rivolti a persone cieche o ipovedenti¹ si fonda sullo straordinario sviluppo delle altre facoltà sensoriali che, in assenza o riduzione della vista, diventano strumenti essenziali di connessione e percezione della realtà esterna. Queste facoltà sensoriali hanno in realtà un potenziale di sviluppo molto ampio, che nelle persone normo-vedenti ordinariamente non raggiungono. L’Oriente fonda proprio su questo (la percezione e il suo sviluppo) il suo sapere e se ciò si rivela di estrema utilità per chiunque, per i ciechi diventa elemento centrale in grado di trasformare la qualità della vita, l’autonomia nello spazio, l’orientamento e la capacità di apprendimento. La meditazione rappresenta, in questo, una tecnica di eccellenza².

Per chi è sprovvisto del sistema sensoriale più immediato per localizzare gli oggetti, la vista, lo sviluppo di tatto e udito rappresentano una risorsa fondamentale. La persona non vedente sfrutta molto più di un normo-visivo gli stimoli sensoriali di tatto-udito-olfatto anche in modo spontaneo e questo sviluppo può essere accresciuto con specifici esercizi. La meditazione rappresenta una tecnica preziosa per raggiungere questo scopo fino a muoversi con scioltezza e percepire con facilità l’esterno attraverso percezioni tattili, sonore e olfattive estremamente fini.
La porta della meditazione.
Lo strumento della meditazione giunge a sviluppare esponenzialmente le capacità percettive, sia interiori sia fisiche; la capacità di percepire suoni, gusti, odori e di usare l’insieme degli strumenti sensoriali con finezza, nella vita di ogni giorno. Non a caso è detta anche “sviluppo del terzo occhio”: una capacità di vedere e percepire a fondo, mediata da altri organi di senso che non siano la vista.

Diverse tecniche di meditazione producono effetti differenti sul cervello: dal rilassamento alla percezione sempre più fine. Oggi la scienza conferma che precise trasformazioni avvengono nelle aree cerebrali deputate a governare la percezione, le capacità mentali e la salute. Scoprire l’universo della multisensorialità e della mente percettiva accresce capacità, sensibilità e benessere in chiunque. Cosa significa? E come si procede?

La capacità percettiva

Normalmente pensiamo che per sviluppare un organo di senso (nel caso dei non vedenti, per esempio, il tatto) occorra stimolarlo in modo crescente: come per un muscolo che alleniamo sollevando pesi via via maggiori. In realtà, per gli organi di senso avviene il contrario: un organo di senso si sviluppa ai massimi livelli fornendo stimoli via via più leggeri. Si parte dallo stimolo più grossolano che il soggetto è in grado di percepire con quell’organo di senso e si rende lo stimolo progressivamente più lieve. In questo modo l’attenzione e capacità percettiva del soggetto dovrà crescere notevolmente per percepirlo e in tale modo si svilupperà.

Su questo principio si fonda la meditazione che, svolta a occhi chiusi anche per i normo-vedenti, consente all’allievo di sviluppare gli altri organi di senso in modo sempre più fine. L’organo di senso da cui si parte è quello del tatto. Saranno assenti altri stimoli forti (come forti rumori e viene anche suggerito di non usare forti profumi).

Per fare un esempio: se un suono è molto forte, lo percepiamo chiaramente; se è più soffice, dovremo sviluppare un’attenzione più fine per sentirlo; e se è leggerissimo, ancor di più, fino ad addestrare la capacità uditiva (in realtà, la capacità percettiva, cioè di percezione uditiva) in modo finissimo, naturale e spontaneo. Questa capacità percettiva, una volta sviluppata, permane anche in presenza di stimoli più grossolani, operando in modo ampio e preciso: così, accanto alla porta che sbatte al vento, riusciamo a distinguere anche che c’è una tenda la quale ondeggia all’aria. Dunque, che c’è una tenda e, dal suo ondeggiare, ne intuiamo spontaneamente le dimensioni e il tessuto (più o meno grandi le dimensioni e più o meno pesante il tessuto) poiché emetterà un suono (vibrazione/movimento) differente. La meditazione sviluppa questa mente percettiva in modo naturale.

La mente percettiva e l’effetto contagio

È estremamente interessante notare come lo sviluppo fine di un senso (per esempio, il tatto) induca a cascata lo sviluppo finissimo anche degli altri. Infatti la capacità percettiva (secondo l’Oriente) non è legata (non esclusivamente) all’organo fisico di senso (sviluppo dell’udito, sviluppo del tatto ecc…), ma a una qualità della mente (la mente percettiva, appunto): a una sua particolare, soffice, finissima, spontanea attenzione.

È una qualità della mente che poi si “poggia” su qualunque organo di senso e per così dire lo “accede” (o, almeno, ai massimi livelli che la fisicità dell’organo di senso stesso in quel soggetto consente). Dunque, sviluppata in modo fine sul tatto, essa opererà anche sull’olfatto, sul gusto, sull’udito. È interessante notare i benefici che questa mente percettiva determina anche sulle capacità cognitive (memoria, concentrazione, rapidità d’apprendimento ecc), sulla salute e sul benessere interiore. La mente percettiva, infatti, nasce (e determina) un’armonizzazione del sistema nervoso autonomo. Ma ancor più interessante è notare come tutto ciò, con la guida di un maestro, avvenga facilmente. Attraverso un momento di pace, essa si sviluppa.

La tranquillità e semplicità dell’ambiente in cui si svolge il lavoro, favoriranno questo processo. Quando siamo sottoposti a stimoli forti, infatti, la capacità sensoriale si riduce poiché la mente viene per così dire distratta, confusa e diventa più “grossolana” e insensibile agli stimoli più minuti.

Viene usato come canale principale di addestramento l’organo del tatto: si parte dalla percezione del respiro e del corpo. Una volta allenata, la mente percettiva rimane anche nelle situazioni turbolente.

[Continua]

Elena Greggia
Orientalista e ricercatrice, Milano

1 Dal greco Tyflòs=cieco e Lògos=studio, la Tiflologia è lo studio degli strumenti educativo-sociali rivolti alla persona cieca e la Tiflodidattica è la branca che si occupa dell’insegnamento, finalizzato ad affinare le abilità percettive e a usare supporti sensoriali specifici (come codice braille, supporti multisensoriali, appositi programmi informatici ecc…).

2 Dalla meditazione alla tiflodidattica il passo è stato per me naturale. Da esperta in processi di sviluppo della mente e da persona attenta alla qualità della vita, mi è apparso presto chiaro l’immenso potenziale che la meditazione offre per sviluppare le capacità percettive. In tutti, e in particolare nei soggetti ciechi o ipovedenti per i quali questa capacità si rivela decisiva nell’accrescere l’autonomia, la qualità di vita e la capacità di movimento. Dalla meditazione possono essere mutuate tecniche utili, da integrare agli strumenti della didattica tradizionale. Gli obiettivi primari: lo sviluppo finissimo della percezione tattile, lo sviluppo della mente percettiva, l’estensione agli altri canali sensoriali (udito, olfatto). Inoltre, la miglior gestione di corpo e movimento (propriocezione) e orientamento negli spazi, il senso di agio e la tranquillità interiore.

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