Fumo e capacità polmonare

In una ricerca del Columbia University Irving Medical Center, pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine sono state esaminate in particolare le quantità di aria che possono essere inspirate ed espirate in fumatori, ex-fumatori e non fumatori. La funzione polmonare diminuisce naturalmente con l’età (a partire dai 20 anni) e il fumo accelera questo processo. Sono stati esaminati i dati relativi a 25352 persone, tra i 18 e i 93 anni, e osservate le differenze nella funzione polmonare tra chi fumava meno di cinque sigarette al giorno e chi si attestava a più di 30.

L’analisi ha rivelato che la funzione polmonare in chi fuma seppur poco diminuisce a un ritmo molto più vicino a quello dei fumatori pesanti piuttosto che dei non fumatori. Rispetto al tasso di declino di questa funzione in un non fumatore, impostato a zero, quello aggiuntivo per i fumatori cosiddetti leggeri è di 7,65 ml/anno, mentre arriva a 11,24 ml/anno per i fumatori pesanti. Ciò significa che un fumatore leggero potrebbe perdere circa la stessa quantità di funzionalità polmonare in un anno di un fumatore pesante in nove mesi. Fumare un paio di sigarette al giorno – evidenzia Elizabeth Oelsner, che ha guidato lo studio – è molto più rischioso di quanto si pensi. Tutti dovrebbero essere incoraggiati a smettere, indipendentemente dal numero di sigarette al giorno fumate.

Lo studio ha anche sfatato l’ipotesi, basata su una ricerca di 40 anni fa, secondo cui il tasso di declino della capacità polmonare si normalizza entro pochi anni dalla cessazione del fumo, mostrando invece che sebbene la capacità polmonare diminuisca a un tasso molto più basso negli ex fumatori rispetto a chi continua a fuma, tale tasso non si normalizza per almeno 30 anni.

(ex Ansa salute)

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