HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoL’APPROFONDIMENTO – Uomini e virus

L’APPROFONDIMENTO – Uomini e virus

In questi difficili anni di pandemia ci siamo familiarizzati con il coronavirus, osservandone la capacità di infliggere danni considerevoli alla popolazione a dispetto della sua rudimentale struttura biologica.

Abbiamo compreso come i virus siano singolari prodotti dell’evoluzione della vita sulla Terra, il cui materiale genetico – protetto da un semplice rivestimento esterno – è capace di penetrare nelle cellule dell’ospite dirottandone il funzionamento a servizio della propria replicazione.

In estrema sintesi, i virus sono evoluti per occupare la nicchia di massima efficienza riproduttiva in un ecosistema di esseri viventi infettabili che consentono al genotipo virale di riprodursi e propagarsi senza aver bisogno di un fenotipo complesso proprio.

Sotto questo aspetto, i virus sono simili a quei software (non a caso definiti “virus informatici”) che sono capaci di riprodursi e propagarsi senza aver bisogno di un hardware proprio, ma infettando gli hardware nei quali riescono a penetrare.

Un’analogia al tempo stesso più pertinente e più inquietante è quella dell’anisogamia, ovvero la differenza di dimensioni dei gameti (le cellule che si uniscono durante la riproduzione sessuale) maschili e femminili.

L’anisogamia è presente nella maggior parte degli esseri multicellulari ed è generalmente caratterizzata da un piccolissimo gamete maschile che è costituito quasi esclusivamente dal DNA paterno e da un voluminoso gamete femminile che – oltre al DNA materno – contiene tutto quanto è necessario per dare inizio alla vita del nascituro.

Questa vistosa asimmetria tra il volume dei gameti maschili e di quelli femminili è spesso associata a un diverso investimento biologico parentale nella produzione e sostentamento della prole, che tende a essere minimo per il maschio e massimo per la femmina.

L’antropologo Melvin Konner, in un interessante articolo pubblicato nel 2021, osserva che gli uomini – come i virus – mancano di capacità riproduttiva autonoma e cercano di ovviare a questa mancanza attraverso il controllo della capacità riproduttiva delle donne. Questo spiega perché nella storia umana vi sia il tema costante del “controllo da parte dei maschi degli uteri: quelli delle loro sorelle, figlie, mogli, concubine e schiave”.

 

E cosa avviene negli uteri continua ancora oggi a essere oggetto dell’indebito interesse di soggetti terzi: l’ultimo esempio è quello della Corte Suprema statunitense (a forte maggioranza maschile) che sta per introdurre una drastica riduzione della libertà di scelta in materia di aborto.

 

Che abbia davvero ragione Konner quando paragona gli uomini ai virus?

Davide Caramella

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