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L’EDITORIALE – Interferenze russe

Da quanto riportano autorevoli articoli di stampa, in primis di Repubblica, il Consiglio nazionale per la sicurezza (National Security Council, l’agenzia della Casa Bianca che coordina l’attività di intelligence governativa) degli USA ha messo a punto un articolato rapporto sulle interferenze russe verso numerosi Paesi allo scopo di influenzarne le dinamiche politiche comprensive ovviamente di opportune forniture di denaro, in assenza del quale nemmeno il cane dimena la coda: in una parola: corruzione a livello politico.

Nel corso di questo mese, dopo che il documento era già stato prodotto al Presidente e classificato, cioè secretato, il Dipartimento di Stato ha iniziato a comunicare, per il tramite delle ambasciate, l’esistenza del rapporto ai Paesi coinvolti il cui numero, circa una ventina in Europa, già informa sulla rilevanza del fenomeno.

Anzi il rapporto, stando a notizie di stampa, sarebbe in realtà costituito da tre rapporti e in uno di questi c’è anche l’Italia, sebbene sembri che, almeno all’inizio, il nostro governo abbia appreso la notizia direttamente dalla stampa americana e inoltre, sempre stando alle informazioni allo stato fornite dall’Alleato, non risultino finanziamenti a partiti o soggetti politici italiani. Quindi non si capisce ancora bene a che titolo sia nominata l’Italia.

Naturalmente qualche scossa politico-tellurica, sotto elezioni, non può certo mancare e ciascuno reagisce come può o come crede meglio gli si addica.

Ora, che la Russia operi riservatamente all’estero allo scopo di perseguire, con ogni mezzo possibile, i propri interessi e obiettivi non sorprende nessuno, così come nessuno privo di fette di salame ideologico sugli occhi si stupisce del fatto che, di norma, essa indulga altresì a negare ufficialmente l’evidenza se ciò le fa comodo. La prassi della disinformazione, contro-informazione e della bugia era già una basilare materia di studio a livello universitario dietro la cortina di ferro.

D’altra parte, analogamente si comportano gli stessi USA e nessuno conosce, almeno a livello di pubblica opinione, il quantum di questo riservato fenomeno e nemmeno diversamente agiscono, nell’ambito si capisce delle rispettive strategie, ambizioni, capacità e possibilità operative, anche gli altri democratici governi per non parlare di quelli non democratici.

Onde in prima approssimazione la notizia, in sé, parrebbe vicina a quella della scoperta dell’acqua calda, ma è subito balzata agli onori della prima linea in virtù di quello che (ancora) non è detto poiché il rapporto (i rapporti) è stato declassificato solo in parte.

In questo ambito coloro che, nella eventualità ci siano, sanno o sospettano di essere coinvolti preparano le cartucce con le quali difendersi dagli avversari i quali stanno già arrotando le zanne nella speranza di morderli.

L’argomento può quindi rivelarsi una bolla di sapone, oltre a tutto antipatica (per non dire altro) data la sua concomitanza con le prossime elezioni italiane, se rimane a questo stato d’informazione oppure una busta esplosiva se poi seguiranno nomi e cognomi con evidenze.

E se non si potrà, more solito, confidare di conoscere attendibilmente la verità, considerato che un argomento tanto sensibile apre facilmente un torneo a tutti i livelli di inganni, bugie, smentite etc si avranno quantomeno fatti e comportamenti valutabili sotto il profilo etico, umano e politico.

Meglio di niente, forse, anche considerata la statura di diversi soggetti politici.

In ogni caso anche la presidente dell’Unione Europea, Von Der Leyen, non sembra avere esitato a riferirsi, nel suo recente intervento sullo stato dell’Unione al parlamento di Strasburgo, a influenze straniere occulte e loschi finanziamenti degli autocrati stranieri e ha preannunciato la presentazione di un pacchetto volto alla difesa della democrazia.

Si confida che ciò avvenga (in modalità realistiche ed efficaci) possibilmente prima che gli Achei (la signora ha ricordato la nota vicenda del cavallo di Troia) mettano definitivamente piede all’interno delle mura, nel cui spazio peraltro già circolano -in teorica legalità in quanto ufficialmente accolti dall’UE- personaggi non precisamente indirizzati né alla democrazia né alla unione di intenti.

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