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EDITORIALE – Debito pubblico senza responsabilità

I titoli in prima pagina (del maggior quotidiano italiano) da domenica 12 maggio a martedì 21 maggio: Ora Palazzo Chigi teme la crisi, Governo alla resa dei conti; Scritte e proteste. Di Maio e Salvini: troppa tensione; Salvini ai 5Stelle: andiamo avanti, ma basta attacchi; Di Maio alla Lega: basta estremismo e modi da casta; Il governo litiga sugli arresti; L’ora delle offese tra gli alleati; Salvini, prova di forza in piazza; Migranti, scontro Salvini-pm; Duello finale sulla sicurezza.

E ancor precedentemente, di sfuggita e risalendo nel tempo: Siri via, la Lega non rompe (9 maggio); La prova di forza sul caso Siri. Duello Lega-Conte (7 maggio); Il governo nel caos, insulti fra gli alleati: Salvini: tappatevi la bocca, ultimo avviso (6 maggio); Governo, le condizioni di Salvini (5 maggio); Di Maio-Salvini, sfida finale su Siri (4 maggio); Conte sfida Salvini: via Siri (3 maggio) etc.

Ora, certo, i titoli dei giornali sono di per sé già un’interpretazione, ma i fatti cui si riferiscono non sono inventati e danno uno spaccato (di nome eziandio di fatto) sia del modo di funzionare di questo ibrido recentemente inventato, per mettersi tutti a tavola appassionatamente nella stanza dei bottoni, dall’itala gente dalle molte vite (mentre Andrea Zanzotto sembra un po’ meno ottimista del vate della terza Italia: Io là vi collocai, fragili italie/i cui minuti segmenti/avido sale stinse) sia del livello su cui, in generale, si va ad attestare la dinamica che concerne la cosa pubblica del bel Paese.

In tempi sicuramente non sospetti, come gli attuali, di sovranisti populisti suprematisti che usano l’Europa strumentalmente per dirottarle la colpa circa quello, ed è tanto, che continuano a non essere in grado di fare non preoccupa quello che possono pensare (!) dell’Italia i colleghi europei (ci sono diversi Paesi dell’America Latina i quali, per nostra consolazione, additano quali e quanti spazi sempre esistano per finire, se così si vuole, fuori strada), ma non si capisce, invero, per quale misterioso motivo ci debbano essere soggetti disponibili a rischiare sul nostro debito pubblico ingravescente senza rimedio e senza responsabilità, se non a parole, sotto una siffatta e tanto illuminata lungimirante guida.

Ah! dimenticavo il ruolo opaco e infido dei poteri forti demo-pluto-giudaici.

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