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EDITORIALE: Commercio illegale di petrolio

Dalle accuse reciproche che si stanno scambiando i due capi di stato a seguito dell’abbattimento dell’aereo militare spuntano anche riferimenti specifici, ovviamente rimbalzanti e negati, a forme di finanziamento attraverso il commercio illegale di petrolio verso il singolare stato del califfo il quale sta dando pratica dimostrazione di capacità quasi divine (non per nulla) resistendo impavido agli attacchi di una coalizione aerea teoricamente da guerre stellari. Alla quale si sono aggiunti ora anche gli aerei britannici già in azione.

I ricchi e vasti giacimenti ubicati nei deserti (un tempo di Siria e Irak) sono in funzione, nonostante le difficoltà, ed è difficile immaginare un uso diverso dal tradizionale commercio internazionale per il suo prodotto dopo l’estrazione.

Ma di finanziamenti, da ora nero o da altre tipologie aurifere, i rissosi ed ambigui protagonisti (è giocoforza usare questo termine che si percepisce poco adatto ai soggetti) della politica estera mediorientale e mondiale coinvolta preferiscono tenacemente non parlare, cercando di far credere ai propri rispettivi cittadini che gli estremisti islamici traggano le loro continue e significative assai risorse economiche da sconosciute pratiche, e solo quando scappano i cavalli, nell’alterco, si sposta il velo posto a coprire la verità che, come ricordava argutamente un saggio, di solito è nascosta, sì, ma alla superficie.

Questo signorile atteggiamento di indifferenza verso il denaro, che pur è necessario alla guerra, deve poi avere qualche influenza anche sui comportamenti della composita e per più aspetti curiosa alleanza, le cui aviazioni sono bensì numerose (senza entrare nel merito dei rispettivi risultati o, se si preferisce, obiettivi), ma -ricordando per esempio le azioni aeree anglo-americane sulla Germania al tempo delle bombe sceme (ora ci sono quelle intelligenti)- forse anche alquanto imprecise se dopo tutte queste missioni il sistema industriale estrattivo o quello logistico-militare continuano a funzionare.

Dobbiamo accontentarci, ovviamente, di quanto viene riferito anche se, mediamente, la credibilità di questi grandi sembra migliorabile ed inversamente proporzionale alla rispettiva logorrea (Calò nel suo regno con molto fracasso; le teste di legno fan sempre del chiasso…): vediamo di bercene il meno possibile.

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