HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoAPPROFONDIMENTO: Medicina quantistica: le radici del futuro?

APPROFONDIMENTO: Medicina quantistica: le radici del futuro?

Premessa

La Fisica Quantistica ha registrato dall’inizio del secolo scorso uno sviluppo senza precedenti della conoscenza scientifica, diventando una base significativa della scienza contemporanea. La profonda revisione concettuale, l’acceso dibattito epistemologico, concentratisi nel periodo tra le due guerre, hanno propagato effetti vasti e profondi.

L’onda lunga del paradigma “quantistico” si riverbera non solo nella Fisica, ma anche in altre scienze quali l’Astronomia, la Cosmologia, la Biologia, le Neuroscienze, la Biofisica e la Medicina. Le nuove conoscenze della Medicina Quantistica, ispirate alla visione olistica, integrano i paradigmi della Medicina Convenzionale.

1. I principi basilari della fisica quantistica

Duplice natura dei quanti

Sia la luce sia le particelle che costituiscono gli atomi e cioè gli elementi fondamentali della materia (quindi di noi stessi e della realtà a noi manifesta) sono costituite da minuscoli concentrati di energia detti “quanti”, che hanno una duplice natura: ondulatoria e corpuscolare.

Precisamente a livello subatomico la materia presenta le caratteristiche tipiche delle onde e solo all’atto dell’osservazione assume un comportamento corpuscolare. Ad intuire la duplice natura della materia fu il matematico e fisico Louis De Broglie (1892-1987), premio Nobel nel 1929, mentre le proprietà delle vibrazioni dell’onda quantistica furono descritte matematicamente dalla Equazione d’onda di Erwin Schrödinger, matematico e fisico austriaco (1887-1961), premio Nobel nel 1933.

Fino a quel momento, cioè fino a quando qualcuno non la osserva, esiste solo il potenziale della particella sotto forma di un’onda energetica che contiene in sé tutte le possibilità. All’atto dell’osservazione, una particella prende vita occupando una delle possibilità, solitamente quella che ci aspettiamo.

L’aspetto illuminante di queste scoperte è che tutto l’universo, noi compresi, siamo formati da particelle: le stesse particelle che esistono come materia quando le osserviamo ed esistono come onde di possibilità quando non le osserviamo. Eugene Winker afferma: “La coscienza crea la realtà e ciò è una caratteristica essenziale della vita”.

Principio di indeterminazione

Non è possibile conoscere simultaneamente la velocità e la posizione di una particella quantistica poiché quanto maggiore è l’accuratezza nel determinarne la posizione tanto minore è la precisione con la quale si può accertarne la velocità e viceversa. Ciò è conosciuto come Principio d’indeterminazione di Wegner Heisenberg (1901-1976) fisico tedesco, premio Nobel nel 1932. L’indeterminazione non dipende dai limiti dei nostri strumenti, che portano necessariamente una interazione con l’oggetto da sottoporre a misurazione, bensì rappresenta una caratteristica intrinseca della materia.

Oltre alla posizione e velocità della particelle, il principio di indeterminazione pone limiti anche alla misura simultanea di altre grandezze come ad esempio l’energia e il tempo: se si cerca di determinare con precisione l’energia di una particella, diminuirà inevitabilmente il grado di accuratezza con cui conosciamo la sua durata, e viceversa.

Entanglement

Se due particelle si fanno interagire per un certo periodo e quindi vengono separate, quando si sollecita una delle due in modo da modificarne lo stato, istantaneamente si manifesta sulla seconda una analoga sollecitazione a qualunque distanza si trovi rispetto alla prima.

Come detto dal fisico Niels Bohr: “Tra due particelle [correlate] che si allontanano l’una all’altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente. […] Anche se due fotoni si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unico ente…”.

2. L’evoluzione della quantistica

Il paradigma quantistico è uno dei fulcri dell’evoluzione scientifica contemporanea, quasi un “passaggio evolutivo eterodiretto” nelle diverse discipline, scientifiche e culturali, toccate dal fenomeno. L’ampiezza del “successo quantistico” mette in ombra alcuni paradossi.

Il primo è dato dalla natura bizzarra e contro-intuitiva della teoria dei quanti, peraltro solida e sperimentalmente comprovata. Il secondo riguarda la pervasività scientifico-culturale di tale teoria avvenuta “nonostante” la sua stranezza. Il terzo concerne l’inadeguata attenzione educazionale, a dispetto della crescente diffusione di prodotti ispirati alle tecnologie quantistiche: a causa di ciò il dibattito culturale rimane confinato agli “addetti ai lavori”, diffondendosi superficialmente e con lentezza nel corpo sociale.

3. La Medicina Quantistica

La Medicina Quantistica nasce trent’anni fa, assumendo l’impostazione metodologica della Fisica Quantistica e alimentando con la scienza-madre della Medicina Convenzionale un confronto integrativo. Essa non si accontenta però di semplici ritocchi teorici, ma punta a ripensarne ab ovo alcuni fondamenti, l’idea stessa di malattia e la ragion d’essere della scienza curativa, in una visione unitaria del soggetto umano (corpo, mente, spirito, emozioni). L’organismo vivente è connesso ed è un sistema aperto che interagisce con l’ambiente e con il cosmo.

La Medicina Quantistica sconta così gli “squilibri di crescita” di una disciplina adolescente, sottoposta ad una intensa innovazione, intrecciando le ragioni della Medicina con quelle della Scienza, del pensiero Orientale con quello Occidentale, delle Tecnoscienze con le tradizioni sapienziali. Per afferrare tali dinamiche soccorre la consapevolezza olistica che il tutto supera la “somma” delle parti e una particolare apertura mentale (giusto il detto di Einstein: “la mente è come il paracadute, funziona solo se aperta”). Vediamo alcuni esempi applicativi.

3.1 La terapia di biorisonanza

Si è scoperto che le cellule di un organismo vivente rispondono alle sollecitazioni di un campo magnetico dato dalla combinazione di un campo costante e di uno variabile. La terapia di biorisonanza si basa sull’utilizzo dei campi elettromagnetici di debole intensità e frequenza, atteso che ogni cellula, ogni organo, emette una sua particolare frequenza che può essere legata a strutture sane oppure può essere generata da situazioni patologiche.

Poiché tutti i processi vitali sono regolati da oscillazioni elettromagnetiche, preposte ai processi biochimici, la malattia può essere vista come un insieme di oscillazioni “errate” che, prima di manifestarsi in sintomi corporei, può essere ricercata nel disturbo delle oscillazioni frequenziali fisiologiche, disturbo sul quale si può intervenire tramite la controregolazione o il potenziamento.

La terapia interagisce con le risposte rivelate dal corpo del paziente captate tramite elettrodi e successivamente elaborate, stimolandone la capacità di autoguarigione. La terapia di biorisonanza tende a ripristinare la funzionalità dell’organismo e dei suoi sistemi di regolazione riducendo man mano le oscillazioni patologiche fino alla loro eliminazione.

Diversi altri sono i campi applicativi, quali le patologie del metabolismo e del sistema endocrino, sindromi ansioso/depressive, intossicazioni da metalli pesanti, trattamento delle patologie infiammatorie e così via.

3.2 La terapia delle allergie

L’allergia è causata da uno o più allergeni, caratterizzati da una frequenza ben definita, che può essere riconosciuta elettronicamente e neutralizzata attraverso un meccanismo “di picco inverso”.

In più sedute si trasmettono al paziente le oscillazioni speculari riducendo via via le oscillazioni patologiche dell’allergene arrivando infine alla graduale riduzione ed eliminazione dell’allergia.

3.3 Terapie quantistiche

Intervista con il dottor Alberto Ugo Caddeo

Sulle terapie quantistiche abbiamo intervistato il dott. Alberto Ugo Caddeo, anestesiologo rianimatore e psicoterapeuta, che utilizza, nel suo Centro di Milano, un’apparecchiatura quantistica di ultima generazione.

Con quale criterio metodologico viene individuata la mappa delle alterazioni organiche sulla base della quale vengono elaborate le terapie?

Con i dispositivi quantici il criterio è quello funzionale cioè quello di un “pacchetto energetico finalizzato” ad una funzione dell’organismo che è “sano” quando è interconnesso con le altre funzioni dello stesso organismo. L’unità di investigazione basale è l’Unità Funzionale Integrata con le altre unità: per la mia apparecchiatura si tratta esattamente di 620 items, ciascuno dei quali ha un suo particolare range fisiologico. Se il range è sotto o sovrastimato significa che quella determinata Unità Funzionale non è più integralmente interconnessa con le altre Unità Funzionali: è il segnale della disfunzione ovvero della Malattia.

Nella diagnosi il dispositivo quantico registra le frequenze delle cellule alterate, confrontandole con le medesime cellule “sane” memorizzate nella rispettiva Unità Funzionale.

Come si articolano i processi terapeutici attivati dai dispositivi quantici?

Si hanno tre fasi. La prima è l’emissione dell’informazione vibrazionale della frequenza fisiologica, diretta alle cellule alterate: è come attivare un diapason per correggere una voce stonata.

La seconda fase prevede l’emissione vibrazionale delle frequenze di principi attivi idonei ai fini terapeutici. A questo punto dipenderà dal terapeuta, secondo la sua competenza e sensibilità, scegliere frequenze di principi attivi, siano essi allopatici, omeopatici, fitoterapici o addirittura frequenze delle mappe agopunturali.

L’eventuale terza fase è la più drastica, in quanto abbiamo a che fare con cellule irreversibilmente degenerate. Mantenerle in vita sarebbe una perdita energetica altamente entropica per l’organismo in quanto assorbirebbero parassitariamente energie diversamente utilizzabili. Per cui si “informa” l’organismo in modo da stimolare le cellule natural killer affinché provvedano alla apoptosi e quindi alla soppressione delle cellule degenerate e, al contempo, per rinforzare i meccanismi rigenerativi di nuove cellule sane, sfruttando l’effetto di “mancanza” e quindi di compensazione delle cellule eliminate.

3.4 Tecnologie del benessere

La ricerca russa lavora da anni nel campo delle Energie sottili e quantistiche. Un gruppo di scienziati coordinati dal fisico Sergheiy Kolztov ha prodotto i “Correttori Stato Funzionale” (CSF), dispositivi progettati per la protezione e il sostentamento dei flussi vitali nell’organismo umano. La tecnologia si basa sui principi naturali delle vibrazioni, a livello cellulare, degli organismi viventi.

Sui dispositivi CSF è registrata l’informazione delle onde armoniche contenuta nei ritmi del campo magnetico terrestre e nelle onde dello spazio cosmico esterno. Il compito principale del CSF è di sincronizzare i ritmi interni del nostro corpo con i ritmi del campo magnetico esterno. Le informazioni registrate nel dispositivo consentono di contrastare efficacemente le vibrazioni psico-energetiche distruttive, aiutando l’organismo stesso a neutralizzare gli effetti negativi dei campi bio-patogeni.

Discipline di prossimità culturale

La Medicina Quantistica sviluppa dei contatti anche con discipline esterne che attingono a tradizioni secolari, riscuotendo crescente credibilità curativa anche se di diffusione ancora marginale. La meditazione produce effetti curativi fisiologici e psicologici, abbreviando in modo significativo il ciclo di guarigione, attraverso il risveglio della mente individuale. Nel quadro della coscienza producono risultanze positive l’attenzione consapevole e la intenzionalità. La musicoterapia si avvale delle ricerche fisico-matematiche sulle potenzialità curative del suono. La dinamica delle energie sottili viene utilizzata in discipline quali l‘agopuntura, la pranoterapia, la riflessologia plantare. Un ruolo sistemico peculiare assume l’orientale Medicina Ayurvedica e così via. L’elenco delle discipline candidate al riconoscimento di credibilità è piuttosto folto e merita una stesura separata, sviluppando un progetto ad hoc su linee guida condivise.

Conclusione

Il positivismo ottocentesco asseriva che “è reale solo ciò che si vede” e che tutto si può “spiegare” attraverso l’azione specifica dell’uomo sulla materia. La prova dell’esistenza di un fenomeno era quindi data dalla sua visibilità e tangibilità. Un secolo dopo è mutata radicalmente la consapevolezza “cosmica”: la materia è energia, che è alla base di ogni organismo e di ogni organizzazione cellulare. L’uomo è quindi un campo di energia unificato, l’organismo è un insieme di frequenze elettromagnetiche. Ciò che si “vede” è un piccolissimo segmento dei campo vibrazionale dell’Universo.

La Medicina Quantistica offre dei promettenti sviluppi a livello di diagnosi e di terapie, sintonizzandosi sul paradigma della Fisica che afferma che non esiste nulla nel dominio del reale che non sia contestualmente informazione, materia ed energia: l’intero Universo è interconnesso da una trama che si sviluppa a livello vibrazionale.

Dall’accordo tra psiche, mente, emozioni e corpo dipende lo stato di benessere e dalla cui distorsione si generano invece disarmonie psico-fisiche, secondo il detto di Ippocrate: “se l’anima si ammala, essa consuma il nostro corpo”.

Federico Ferraris
Milano

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