HomeDialogandoNewsletterApprofondimentoAPPROFONDIMENTO: Una mente che respira. Ripartire a settembre con agio nella mente!

APPROFONDIMENTO: Una mente che respira. Ripartire a settembre con agio nella mente!

A settembre tradizionalmente riprendono le attività. Anche per chi non ha avuto trasferte vi è comunque un senso di ripartenza che in qualche modo imprimerà il nuovo anno. Possiamo accostare questo momento con alcuni gesti che ci aiutano a creare spazio e agio nella mente. Ripartire: con una mente forte.

Viviamo in un mondo saturo di stimoli. La nostra mente ne viene continuamente catturata. Vorrei, vorrei, vorrei…! A ben guardare c’è sempre qualcosa che dovremmo fare o che vorremmo: più tempo, più soldi, più salute, più felicità… ma anche quel cibo, quell’oggetto, quel vestito.

E sotto l’impulso di questa mente corriamo, compriamo, aggiungiamo. Così facendo, restringiamo il nostro spazio e lo intasiamo in modo non sempre opportuno. Poi ci guardiamo attorno atterriti con il desiderio di liberarci di quelle cose o di buttare via tutto, ma non funziona e non siamo in grado di farlo.

E così ricominciamo ad accumulare o a correre verso qualcos’altro.

Il nostro spazio fisico e interiore si restringe, e ciò che noi proviamo, in realtà, è sofferenza.

La mente ha bisogno di spazio.

 

L’effetto paradosso

Avviene un effetto paradosso: stretti in questo mondo, invece che creare spazio, lo restringiamo ancor di più. È una realtà, appunto, paradossale in cui restiamo imprigionati. Perfino gli sconti da cogliere o quel messaggio da inviare o quel documento da terminare a ogni costo diventano un’occasione per restringere e rimpicciolire i nostri spazi. Anche sintomi come insonnia o irrequietezza lo manifestano.

Qual è l’approccio per sciogliere una volta per tutte questa modalità e iniziare a camminare nella vita con agio e chiarezza, in un ritrovato spazio fisico e interiore?

Ci credereste se vi dicessi che il segreto è: partire dagli oggetti e dalla vostra casa?

Imparare a scegliere l’essenziale e aderire a una filosofia di semplicità vi aiuterà in un viaggio all’insegna del benessere personale.

Non è una questione di arredo né di gusti, né un “buttare via tutto”. Oh, questo no! È un cammino fisico che, attraverso un dialogo con i nostri oggetti, abitudini e spazi, ci consente in realtà un cammino interiore.

 

Gli occhi, sono la porta del cuore…

Cosa provate quando siete in buona compagnia o nella natura? In un contesto terso e gioioso? La mente e il corpo si accordano: è il “là del diapason”, lo spazio. La mente diventa limpida e anche il corpo diventa più forte.

Poi, nel momento in cui perdiamo questo stato e questo equilibrio, e questo accade mille volte, e allora cerchiamo ancora quel luogo, quella vacanza, quel contesto… quel “là del diapason” che ci aveva regalato benessere.

Oggi più che mai è importante ricreare questo “là del diapason”, questo spazio, proprio partendo dalla nostra vita quotidiana e dagli ambienti abituali: anzitutto la casa.

È infatti il luogo che vi accoglie ogni sera, lo spazio che ogni mattina vi prepara al mondo, ed è l’immagine, anche inconsapevole, che il vostro sguardo registra, che dagli occhi nutre il cuore. E com’è quest’immagine?

Trascurata e troppo piena? O essenziale e ben disposta?

Il “troppo pieno” è uno dei peggiori danni che arrechiamo a noi stessi, in un mondo divenuto così saturo di stimoli. Oggi diventa cruciale percorrere una diversa direzione e adottare un criterio di semplicità proprio partendo dai nostri ambienti e dai gesti abituali.

Ho dedicato un libro ad accompagnare i lettori in questo cammino che, in realtà, è un cammino interiore.
Proviamo, anche ora? Insieme sistemeremo ambienti, carte, oggetti di famiglia, riscoprendo le nostre radici e al tempo stesso imparando a conservare nel cuore e non solo negli oggetti.

Accosteremo la difficile tappa del lasciar andare, quella del semplificare, sperimentando d’improvviso come questo apporti immenso beneficio nella mente. Lo faremo insieme: ciascuno con le sue paure, pulsioni, fragilità: lasciando andare.

No, non è stato un gettar via né una fuga né una lotta: è stato un percorso, un cammino nato dai gesti e dagli spazi.

E ogni volta che vi perdete per strada, tornate ai gesti e alla casa e la casa vi trasformerà.

È quell’insegnamento orientale che punta dritto – non tanto al lottare o al comprendere con la testa – ma a trasformare il cuore partendo dai gesti, dagli occhi, dal fare.

Se cucinate un buon minestrone e lo fate con cura, e varie volte, saprete cucinare un buon minestrone. Anche se forse, a voce, non sapete spiegarne i valori nutrizionali, ma sapete che è buono, che fa bene, che sapore ha, come vanno tagliate le verdure o posta la fiamma e i gesti, il cuore e la mente, sanno come fare.

(continua)

Elena Greggia
Orientalista e ricercatrice, Milano

 

Note
(1) Articolo tratto dal libro “Il potere dell’essenziale” di Elena Greggia (Sperling & Kupfer).

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