HomeDialogandoContributiLa Scozia tra sudditanza e indipendenza

La Scozia tra sudditanza e indipendenza

«My dearest wish is to see the countries of Scotland and England stand together as equals. There is a difference between partnership and subordination: the first encourages mutual respect, the second breeds resentments.» Alex Salmond, discorso per la sua rielezione a First Minister, 18 maggio 2011

Il 18 maggio 2011 Alex Salmond, leader dello Scottish National Party, è stato eletto per il secondo mandato a Prime Minister del governo scozzese, dopo aver ricoperto tale carica durante la terza sessione del Parlamento scozzese nel periodo 2007-2011. Alle consultazioni elettorali tenutesi il 5 maggio il partito del First Minister si è assicurato 69 MSP (Member of the Scottish Parliament) su 129 totali, conquistando la maggioranza assoluta e divenendo per la prima volta dalla istituzione del Parlamento nel 1999 l’unico partito di governo ad aver ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi di Holyrood, l’assemblea di Edimburgo.

Lo Scottish National Party si batte sin dai tempi della sua fondazione, nel 1934, per l’indipendenza della Scozia. Equiparando la Scozia alla Norvegia, alla Danimarca e alla Svezia, l’SNP vuole dimostrare che essere una nazione territorialmente piccola non può essere considerato un ostacolo all’autogoverno, soprattutto se nelle proprie acque territoriali – nel Mare del Nord – si trova la più grande riserva di petrolio d’Europa.

L’obiettivo del partito di Salmond non è recidere ogni rapporto con il Regno Unito, ma trasformare l’attuale unione politica in un’unione sociale, una “partnership of equals”, al fine di creare una nuova e forte relazione tra la Scozia e il resto del Regno Unito. Appena conquistata la maggioranza del Parlamento, lo SNP ha dichiarato di voler indire un referendum sull’indipendenza della Scozia, ponendosi come scadenza i cinque anni del mandato governativo; il First Minister Salmond ha però specificato che «sarebbe meglio nella seconda metà dei nuovi cinque anni al Parlamento», preferendo concentrarsi nel portare avanti la devolution di poteri verso il Parlamento di Holyrood.

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