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APOCRIFA – Covid tripudians

Nel tempo i cui il telescopio Webb, lanciato nello spazio nel dicembre scorso sulla scia del suo predecessore Hubble, compie un altro passo nel progredire della conoscenza astronomica potendo infatti arrivare a cogliere la luce di galassie lontane miliardi di anni luce e spingersi tanto indietro  da approssimarsi, secondo gli scienziati, al Big Bang, vale a dire a quando primamente l’Universo si accese, e dovrebbe quindi (almeno indirettamente) indurre a interrogarsi un po’ sulle scale dei valori e le rispettive proporzioni, ecco che, parlando dell’Italia, all’aprirsi della terza estate non Covid free siamo come sempre in balia frastornante delle opinioni e delle ideologie le quali, sui o nei media, imperversano a dispetto o indipendentemente dai fatti.

Senza considerare poi quegli esperti che, reduci da propri clamorosi errori nel passato, continuano imperterriti a pontificare attizzando polemiche di cui non si sente la mancanza.

Le naturali e comprensibili stanchezza e saturazione, in ogni senso, indotte dalla paura, dalle lunghe privazioni e dai danni psico-fisici dell’infezione unitamente alla mancanza, more solito, di un effettivo orientamento comportamentale dato in chiaro da un’autorità cui sia -quantomeno in maggioranza- riconosciuta fiducia e autorevolezza hanno prodotto la generale, ma pericolosamente scorretta risposta del ‘liberi tutti’ che si osserva ovunque in giro: e. g. sui pubblici trasporti, nonostante i ripetuti avvisi contrari, ci sono sempre passeggeri privi della mascherina protettiva (per sé e il prossimo) così come, a ogni possibile occasione, ci si ammassa negli assembramenti sia al chiuso sia all’aperto.

Per un virus che si trasmette con il respiro questa generale disattenzione è un regalo e, a maggior ragione, un doppio regalo se si considera, come si dovrebbe, l’altissima trasmissibilità raggiunta dalle varianti attualmente maggioritarie: BA.4 e BA.5 che sono significativamente ancora più infettive di BA.2, a sua volta più infettiva di Omicron, e in grado di vulnerare con maggiore facilità rispetto al passato anche sia vaccinati sia guariti.

Onde la necessità di non banalizzare il morbo (derubricandolo semplicisticamente a influenza) e di mantenere la prevenzione (pulizia, mascherine, distanze etc) tanto più che la ripresa autunnale prospetta la possibilità di entrata in scena di Centaurus (per la scienza BA.2.75) allevata in India e già presente in Inghilterra, Germania, Canada e Australia.

Nel frattempo i fatti, sebbene delineatiti in misura anche necessariamente approssimativa da dati numerici (gli approfondimenti condotti da OMS sulla correttezza dei numeri riguardo al Covid hanno segnalato un’attendibilità per difetto, anche notevole), mostrano una progressione in salita del Covid: tasso al 26%, nuovi casi e ancora morti nonostante Omicron e le sue sotto-varianti siano meno letali delle precedenti versioni.

Anche sui decessi c’è in sostanza poca chiarezza non distinguendosi, come sembra, fra eziologia diretta Covid ed eziologia commista a precedenti fragilità onde taluni opinano che l’infezione, in certi casi, darebbe solo la spinta finale a un’esistenza già compromessa: osservazione probabilmente anche vera, ma controvertibile nel senso che, per esempio, l’adozione di un vaccino aiuterebbe comunque a preservare anche l’esistenza già debole la quale al pari delle altre ha diritto alla tutela.

I positivi ufficialmente riconosciuti sarebbero almeno un milione, ma quelli effettivi sono stimati al triplo in considerazione del particolare che sovente chi si scopre positivo con i test autonomi non lo dichiara allo scopo di evitare l’isolamento e continua, fra l’altro, l’attività di favoreggiamento silenzioso del virus.

Così, da un lato, i positivi asintomatici che si isolano sono, da alcuni, considerati profittatori del sistema di prevenzione a proprio uso e consumo mentre, dall’altro, i cripto-positivi asintomatici che non intendono rinunciare ai propri comodi indossano irresponsabilmente i panni dei neo-untori.

Da ultimo, si fa per dire, le fino a ora accertate capacità di questo virus di aggirare efficacemente -con mutanza ed evoluzione- la barriera immune non appena questa cali o s’indebolisca e quindi reinfettare, allontana come miraggio l’immunità di gregge da tanti sospirata -e accettata anche a condizione di caro prezzo- quale termine naturale dell’imperversare virale e apre uno scenario per alcuni aspetti analogo a quello dell’influenza a fronteggiare la quale ogni anno gli scienziati si impegnano in anticipo a prevedere, condividendo le informazioni disponibili, la formulazione del più efficace possibile contingente vaccino.

Il ministero della Salute ha recentemente emanato due circolari (pubblicate per intero nella parte della Documentazione) dedicate, una (7 luglio) al potenziamento delle misure organizzative sanitarie in risposta all’incremento già in atto della domanda di assistenza ospedaliera, con buona pace di quanti ritengono tuttora SARS-CoV-2 una sorta di influenza, e l’altra (6 luglio) alla prevenzione e al controllo dell’influenza per il tramite di idonee raccomandazioni valide per la stagione 2022-2023.

La risposta in termini di miglior protezione e prevenzione possibili, in particolare per i (peraltro numerosi) soggetti maggiormente a rischio, è sempre costituita dalle buone e raccomandabili pratiche igieniche (attenzione, pulizia personale, distanze, contatti, areazione etc) e dal ricorso ai vaccini.

In particolare, per il Covid, la quarta dose (seconda dose di richiamo, second booster) aperta ora anche agli ultrasessantenni è costituita non da vaccini ad hoc, che sono ancora in fase di predisposizione, ma dai precedenti, i quali però sebbene non tarati specificamente su Omicron e sue sotto varianti sembrano dispiegare nondimeno una sufficiente efficacia contro la parte peggiore delle possibili conseguenze: casi gravi, spedalizzazione, terapie intensive, morte.

Sottolinea infatti il ministero come l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.

LMPD

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