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DAL MONDO SANITARIO E SCIENTIFICO – La variante Centaurus (BA.2.75)

Questa nuova fra le numerose sotto varianti Omicron sembra avere la sua culla in India, dove si sta rapidamente diffondendo, e risulta essere già presente anche in altri Paesi, fra cui Germania, Gran Bretagna, Canada e Australia, ma (sulla falsariga, peraltro, delle attuali numerose mutazioni Sars-CoV-2) dai primissimi dati disponibili parrebbe, da un lato, sempre più trasmissibile e contagiosa e però, dall’altro, non maggiormente letale.

Come ha scritto Burioni su Repubblica (14 luglio), l’ente Europeo per il controllo delle malattie infettive (ECDC) divide le varianti in tre categorie.

La prima riguarda le varianti preoccupanti (variant of concern) per le quali ci sono dati solidi che indicano la loro effettiva pericolosità e la potenzialità concreta di un impatto negativo. La seconda è quella delle varianti interessanti (variant of interest), categoria che include ceppi virali i quali, sulla base dei dati disponibili, potrebbero diventare preoccupanti. Bisogna quindi prestare attenzione ed essere pronti ad affrontarle, ma la preoccupazione è prematura. Poi c’è l’ultima categoria, quella delle “varianti sotto osservazione” (variant under monitoring): sono quei virus apparsi da poco che hanno qualche elemento tale da renderli sospetti, ma allo stato non esiste alcun elemento concreto per poterli definire pericolosi.

Centaurus, nome vagamente inquietante preso dalla mitologia greca in cui indicava esseri mezzo uomini e mezzo capri, è al momento classificato in questa ultima categoria.

Nessuno è in grado di predire il futuro, ma attualmente (il professor Roberto Burioni sottolinea: ad oggi) l’ECDC considera che non esista nessun dato che indichi per Centaurus una maggiore trasmissibilità, una capacità aumentata di infettare di nuovo gli individui immuni e tanto meno un’aumentata gravità dell’infezione.

Lo scenario d’autunno si arricchisce quindi di un’altra variabile, Omicron Ba.2.75, e con il tempo gli esperti raccoglieranno evidenze atte a fornire maggiori informazioni, mentre allo stato lo scenario permane caratterizzato dalla continua diffusione, e attendibilmente per anni ancora, di sempre nuove varianti fra la popolazione dell’orbe (che noi, sotto il sole, vediamo riarso e quindi in predominanza giallastro, mentre dallo spazio si presenta come piacevolmente azzurro essendo in gran maggioranza ricoperto -ancora- da chiare, fresche e salate acque).

(a cura della Redazione)

 

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