Secondo una ricerca pubblicata su Enviromental – Science & Technology – ogni anno l’essere umano ingerisce mediamente circa 32.000 microplastiche, minuscoli pezzetti dei rifiuti presenti nel mare o nell’aria che si finisce per bere, mangiare o anche solo respirare. E secondo un articolo di Quartz, circa 2000 microplastiche all’anno entrano nell’organismo tramite l’umile e anonimo

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Nel consueto costume di usare le parole in modo confuso, se non a caso, il governo bicefalo del cambiamento - che quanto a discontinuità è avaro assai, se non nella approssimazione, ma certo è ben tradizionale nell’occupare i posti a tavola e a tavolino - non chiarisce la prospettiva dello scenario di ordine economico, neanche a breve termine, che ha in mente o nelle varie menti. Ciascuna

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Da sempre l’uomo, in un modo o nell’altro, in prospettiva religiosa, filosofica o scientifica, s’interroga o ragiona considerando le ultime cose, vale a dire intorno alla fine: non tanto della singola vita (che peraltro già è, o sarebbe, esercizio notevolmente impegnativo) quanto piuttosto del mondo o della realtà che conosciamo. L’escatologia scientifica, in particolare, sembra a

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Se la notizia è fondata, come sembra dalle fonti giornalistiche, gli ingegneri (che a detta di un amico, a sua volta appartenente alla categoria, non vivono come gli altri comuni mortali, ma funzionano) devono avere da qualche parte un ignoto nume tutelare il quale, apparentemente a loro beneficio, ha imbastito i primi falsi d’autore a carico della vestale dell’anticorruzione, l’ANAC, sottraendo

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Un recente articolo di Cassese espone, tra l’altro, riflessioni fondate circa la corruzione come percepita e come misurata partendo da un rilievo circa i contenuti delle (differenti) fonti d’informazione: secondo le classifiche, per esempio, di International Country Risk Guide, di Corruption Perception Index e di World Bank Indicators il nostro Paese è ben più corrotto di altri verso i quali

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Premetto che pur apprezzando lo sport, sia praticato sia guardato, non sono tifoso di niente o di nessuno anche forse considerando eccessivo -in accordo con l’accezione clinica del termine- adottare o essere preda di violenti accessi febbrili a causa di un fenomeno sociale come quello sportivo che per lo più dissimula interessi e poteri che con lo sport nulla hanno a che vedere. Convengo

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